Auto, nuovo Certificato Revisione: documento ufficiale anti-truffa

Cambiano le norme e le procedure per la revisione periodica degli autoveicoli. Come stabilito dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) con il decreto 214 del 19 maggio 2017 – entrato in vigore il 20 maggio – e con cui l’Italia ha recepito la direttiva europea 2014/45 del 3 aprile 2014, sono state fissate verifiche tecniche più scrupolose ed è stato introdotto il Certificato di Revisione. Come riferisce l’Unione Consumatori, spetterà al MIT verificare che le apparecchiature usate nei Centri autorizzati e nelle officine durante le verifiche siano omologate e che il personale addetto alle revisioni operi in modo professionale.

Nel caso che non vengano rispettati questi vincoli potrebbero Centri autorizzati e officine potrebbero vedersi ritirata la licenza. Evidente finalità di questi controlli più stringenti è l’obiettivo di ridurre il numero di vetture che circolano non rispettando gli standard di sicurezza imposti dalla legge. Il nuovo Certificato di Revisione contiene tutta una serie di informazioni sul veicolo che è stato sottoposto al controllo periodico la cui frequenza delle revisioni resta invariata rispetto al passato. Vi compaiono il numero e la targa del telaio; il luogo e la data del controllo; la lettura del contachilometri; la categoria del veicolo; le carenze individuate (catalogate come lievi, gravi o pericolose); il risultato del controllo tecnico; il nome dell’organismo che ha effettuato il controllo tecnico e la data del successivo controllo. Inoltre al Certificato sarà allegato l’elenco delle prove sostenute dal mezzo sotto verifica, con il giudizio tecnico sul veicolo. Tutti questi dati – ricorda l’Unione Consumatori – vengono trasmessi via telematica al ministero dei Trasporti. Particolarmente importante è la rilevazione dei chilometri percorsi dal veicolo, perché finora questo dato era inserito esclusivamente nel sistema informatico della Motorizzazione Civile. Adesso, con una ulteriore rilevazione che compare anche nel Certificato di Revisione, sarà molto più difficile manomettere il contachilometri, un reato che è punibile dal Codice Penale. Nel nuovo Certificato di Revisione viene inoltre indicata la data del successivo controllo. Per avere un quadro delle revisioni effettuate basta collegarsi al Portale dell’Automobilista sul sito internet del ministero dei Trasporti. Inserendo il numero di targa del proprio veicolo, si può prendere visione dello stato delle revisioni effettuate.

Anche i costi restano invariati: 66,88 euro nei Centri revisione e 45 euro, dopo aver effettuato la prenotazione, negli uffici provinciali della Motorizzazione civile. L’Unione Consumatori ricorda che se si viene sorpresi con la revisione scaduta, la multa da pagare varia dai 169 ai 680 euro e questa sanzione raddoppia se il controllo periodico non è stato effettuato due volte di seguito. Inoltre il trasgressore, in caso di sinistro, potrebbe andare incontro anche alla rivalsa dell’assicuratore.

(ANSA)

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